Attraverso lettere, diari e testimonianze personali, un resoconto della complessità e della varietà delle esperienze degli italiani LGBT durante la dittatura fascista di Benito Mussolini (1922-43); parole intime che contrastano con i testi delle canzoni popolari e la propaganda dell'epoca, ossessionata dall'esaltazione dei miti di virilità, femminilità e maternità e costretta dalla repressione sessuale.