Dalla prigionia su New Caprica, Scorpion continua ad essere perseguitata dall’incubo ricorrente di Leoben e, soprattutto, dal ricordo del diadema del Tempio sul pianeta delle alghe. Durante un turno di pattuglia con Hot Dog avvista un caccia cylone non confermato dal DRADIS. Tornata sul Galactica, iniziano una serie di visioni di lei bambina maltrattata a cui Kara cerca di porre rimedio tramite l’incontro con un oracolo e raccontando al marito dolorosi ricordi dell’infanzia, ma la situazione peggiora a tal punto che non riesce neanche a metter piede dentro ad un viper. Solo l'intervento di Apollo che si rifiuta di consegnarla a terra e che si offre di farle da secondo, la convince a tentare di riprendersi, ma una volta in perlustrazione, le visioni ritornano, ancora più realistiche e pericolose. Kara torna indietro di sei anni con la memoria e si trova a casa della madre. Una madre che la spingeva a seguire la grande missione cui era destinata, ma anche anaffettiva, violenta ed autoritaria che Kara aveva respinto e fatto morire in solitudine. Leoben è ancora con lei, ma stavolta è diverso: la invita a ritornare sui suoi passi, a guardare cosa si celava dietro tutto quel dolore, a “non confondere il messaggio col messaggero”. In realtà, Scorpion si ritrova nella corrente gravitazionale del pianeta in un punto di non ritorno. Il suo viper esplode e lei non aziona il dispositivo di espulsione. Il Galactica è ammutolito.