L'episodio si apre con un ricordo di quando Hitomi, durante il suo ultimo giorno al liceo, dopo aver parlato di complotti con Satō che ora le credeva, si è avvicinata a lui come per baciarlo, ma la scena si interrompe prima che si capisca se l'ha fatto. Poi si torna al presente: Hitomi è seduta al tavolo di Satō e dice di lavorare come impiegata comunale ma ha molti psicofarmaci e sembra non avere rapporti umani, mentre Satō le confida di essere un hikikomori. Lei dice che possono rivedersi ma cambia idea dicendo "ma tu sei un hikikomori, giusto, Satō?". Quando lui torna a casa con Yamazaki, quest'ultimo lavora al videogioco ma Satō è scoraggiato sapendo di non poter produrre un videogioco in dieci giorni: questo e la risposta di Hitomi lo portano a decidere di firmare il "contratto" di Misaki, recandosi al parco per consegnarglielo ed ammettere davanti a lei di aver mentito. Misaki gli dà un appuntamento per una prima "lezione" su come smettere di essere un hikikomori. Durante la lezione i due sono davanti ad un tavolo e lei legge i motivi che portano una persona ad essere un hikikomori su un "quaderno segreto" che si capisce non essere stato scritto da lei: si tratta di non sapersi adattare all'ambiente circostante, cosa che in passato molti hanno fatto venerando gli dei. Quindi chiede a Satō di spiegargli un suo sogno cercando di interpretarlo con un libro su Freud. Lei non vuole dirgli l'interpretazione, ma lui continua ad insistere, così Misaki se ne va dicendo che continueranno il giorno dopo.