Vitali viene arrestato per aver colpito. Questo gli costa un processo per direttissima, al termine del quale gli vengono inflitti due mesi di carcere. E così, Remì e gli animali della compagnia, si ritrovano ad affrontare la vita da soli. Qualche tempo dopo, Remì, in compagnia del titolare della locanda, andavano alla gendarmeria, per incontrare il vecchio Vitali, ma purtroppo, un gendarme penitenziario ribadiva a Remì, che è proibito entrare, e finisce dentro quattro mura, per poco tempo, poiché Vitali è sotto interrogatorio. In seguito, dopo l'uscita di Remì e del locandiere fuori dalla Gendarmeria, Remì legge una lettera da parte Vitali, e ha scritto, che si terrà sabato prossimo alle 10 del mattino presso il tribunale. Alcuni giorni dopo al tribunale, Vitali è imputato per aver aggredito un gendarme nel centro di Tolosa, accusato per oltraggio a pubblico ufficiale, e Vitali dopo averlo mentito di tutto questo, e dicendo che non imputabile, ma il Giudice ha ribadito che è del tutto irrilevante, e Remì rimane sconvolto. Vitali è condannato a due mesi di carcere, per oltraggio a pubblico ufficiale e al pagamento di cento franchi. Ma Remì, rimasto fuori dal tribunale sotto una pioggia battente e si dispera, e si consola coi suoi tre cani.